Così si apre il comunicato di
Giusi Gallipoli titolare della nostra
agenzia immobiliare Insubria Case.
Il 2020 ha minato la nostra serenità e la nostra tranquillità si è vanificata in un attimo,
portando con sé le tante sicurezze avevamo creato intorno a noi.
In questo anno così difficile ho incontrato molte persone:
nella quotidianità del mio lavoro intreccio
rapporti con una clientela del tutto trasversale e soprattutto mi interfaccio con le persone speciali
che fanno parte del mio staff.
La sensazione è stata sempre la stessa: nessuno ha mai avuto l'intenzione di arrendersi o di lasciarsi andare.
Uno sprone non indifferente che mi ha portata a prendermi cura della mia attività, ancor più di
quanto avessi fatto prima.
Alla notizia del primo lockdown ho compreso l’importanza di non
chiudere tutto affidandomi solo al caso: lo dovevo soprattutto al mio staff e ai miei clienti.
Così, nel momento in cui abbiamo scelto di dire “Noi ci siamo comunque!”, è arrivata la svolta.
Oggi non siamo più le persone di allora, abbiamo altre consapevolezze e dal punto di vista del
lavoro abbiamo nuove conoscenze e competenze acquisite proprio in quella fase critica.
La crisi sanitaria ci obbligava a dimenticare tutto quello che avevamo appreso fino a quel momento:
non più visite e sopralluoghi agli immobili, nessun contatto con i clienti, impossibile lavorare in
team … Unica cosa da fare era rimboccarsi le maniche e riorganizzarci approfittando dei tanti
strumenti messi a disposizione della tecnologia.
Un traguardo inaspettato che mi ha confermato quanto si possa andare oltre le criricità, facendo tutti
la nostra parte e quanto il valore delle persone faccia la differenza.
Quello che ho cercato di fare era cogliere dalla difficoltà una nuova opportunità per garantire
lavoro ai miei dipendenti e servizi sempre più performanti ai miei clienti.
Il successo di un business si misura anche in questo, non solo nei fatturati, ma nella formazione e
nel miglioramento della qualità del lavoro e del servizio fornito.
Quando a Maggio si è tornati alla normalità ci siamo accorti che molto era cambiato .
Le persone avevano imparato ad apprezzare il valore degli spazi abitativi in funzione di nuove
esigenze mai sperimentate in precedenza: la convivenza 24 ore su 24, lo smartworking, la didattica
a distanza...
Il mercato immobiliare ha registrato subito un trend in crescita, soprattutto nel nostro territorio:
nuovi acquirenti in cerca di appartamenti che disponessero di più camere e cucine abitabili o di
villette e case con giardino.
Covid19 ci aveva obbligati a ripensare l'organizzazione delle nostre case: un giardino o una camera
in più sono diventati quasi indispensabili.
Noi eravamo pronti!
Cosa accade in questa chiusura d’anno?
L’emergenza sanitaria ci pone di fronte a nuove sfide.
Mi rendo conto che le persone, oggi, hanno
più paura del contatto fisico e la socialità ne sta risentendo.
In agenzia continuiamo ad essere presenti mantenendo alta l’attenzione verso tutte quelle regole di
prevenzione igienico-sanitarie che garantiscono la sicurezza nei contatti.
Il mercato non sembra fermarsi: abbiamo molte richieste di acquisto, segno che la visione
ottimistica prevale, ma non nascondo che tutto è molto più rallentato dalla difficoltà delle persone
che, purtroppo sono spaventate dalla situazione contingente.
Al di là di questo credo che il 2020 sia l’anno che tutti speriamo di archiviare e dimenticare in
fretta, ci ha privato della socialità, della bellezza degli abbracci e del calore dei rapporti
interpersonali e purtroppo in molte famiglie ha portato via affetti cari.
A loro dobbiamo tutta la nostra vicinanza e sensibilità.